In merito al 6° Corso di Aggiornamento del “PDTA del paziente chirurgico con tumore nel distretto cervico-facciale – Una gestione multidisciplinare”, tenutosi nell’aula magna dell’ospedale Molinette di Torino dal 5 al 9 ottobre 2015, a cura della S.C. di ORL 1-2, diretta dal prof. Roberto Albera, (cui è seguita la mia relazione sul tema: “Per una migliore qualità di vita – Percorsi espressivi attraverso l’arte e la cultura – Speranza e volontà di vivere”), e condotta dai tutor Antonino Lombardo e Enrica Fontana mi è stato chiesto un commento, avendo seguito l’intero corso quale ospite-commentatore, che qui di seguito riporto integralmente, dopo averlo fatto pervenire ai diversi destinatari interessati.
Torino 12/ott./2015
Anche quest’anno mi ha visto “ospite”, oltre che relatore, al 6° Corso di Aggiornamento del “Percorso-Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale del paziente chirurgico con tumore nel distretto cervico-facciale – Una gestione multidisciplinare”, condotto con determinata e rinnovata competenza dai tutor Antonino Lombardo e Enrica Fontana del Servizio di ORL 1-2 diretto dal prof. Roberto Albera. Un appuntamento ormai “consueto” volto al progredire degli obiettivi in linea con i progressi della scienza medica e chirurgica, per meglio rispondere alle esigenze dei pazienti affetti da patologie spesso di grande impegno clinico oltre che assistenziale che vede coinvolti in costante simbiosi medici, infermieri (e studenti infermieri), Oss e altri opertori sanitari.
Cinque giornate full-time alle quali hanno partecipato (quali discenti del Corso) tre medici e una trentina di infermieri e operatori sanitari di altre Discipline provenienti da diverse città d’Italia, per acquisire nozioni dai molti docenti che si sono alternati con approfondimenti teorico-pratici, dai quali è emerso un susseguirsi di esperienze di particolare stimolo tanto da interagire con i discenti stessi che hanno richiesto ripetuti chiarimenti a “conforto” del loro operato trascorso, attuale e futuro. Ogni aspetto del ricovero alla dimissione del paziente, è stato approfondito per la sua presa in carico totale tanto da ridurre al minimo ansia e apprensione, attivando una metodologia di approccio e comportamentale tale da favorire la maggior compliance possibile. Quindi, non solo didattica ma anche un “sapiente” modus operandi senza lasciare nulla al caso…
Di primo acchito tali mie affermazioni potrebbero essere intese come particolare considerazione per questa Discplina e quindi per questi operatori sanitari, mentre in realtà il mio intendere vuol porre in evidenza i progressi della Medicina e della Chirurgia, e delle Scienze Infermieristiche, in particolare, rappresentate da operatori sempre in prima linea accanto al malato, inteso non solo come sofferente ma nella interezza della sua Persona. Ed é per quest’ultima ragione che, a mio avviso, i “veri” protagonisti sono gli stessi pazienti che, proprio per la caratteristica delle loro “impegnative” patologie, spesso mettono a dura prova chi li cura e li assiste alleviando loro il dolore come entità fisica ma anche psicologica; un pieno e reciproco coinvolgimento dettato dall’esperienza, dalla dedizione e dall’etica professionale. Ma vorrei aggiungere anche dalla estensione di una cultura medica che va oltre, tanto da perseguire e mettere in atto con convinzione e massima disponibilità il cosiddetto “Tocco Armonico”Ⓡ, un indirizzo terapeutico (ideato anni fa dall’infermiere Enzo D’Antoni, coadiuvato dalla collega Erika Mainardi) che rientra nella Medicina Complementare e Terapie Integrate che, applicato anche a questi fragili pazienti, risulta essere di sostegno e in non pochi casi lenitivo… Non a caso un infermiere( Sebastiano Nicolosi) ha tenuto una relazione a riguardo.
Personalmente sono stato invitato a tenere una relazione (che allego alla presente) sul tema “Per una migliore qualità di vita – Percorsi espressivi attrvaerso l’arte e la cultura – Speranza e volontà di vivere” quale contributo al sostegno dei pazienti, soprattutto se affetti da una seria patologia come il cancro; una sorta di “esortazione” a non tralasciare mai la voglia e il corggio di lottare contro la malattia e il disagio esistenziale che, se così inteso, proprio attraverso manifestazioni artistiche (qualunque esse siano) è desiderio di un “ritorno” alla serenità e al bisogno di valorizzare al meglio il proprio Essere per la gioia del proprio corpo, della propria anima e dei propri cari.
Un percorso formativo in itinere di notevole rilevanza esperenziale dunque, che come ogni anno ha lasciato il segno; ovvero un’impronta di saggezza nel saper essere e nel saper fare. Quindi una eredità che tutti gli operatori sanitari (docenti e discenti) hanno voluto trasmettere, unitamente all’umiltà (sovente espressa in un composto silenzio) dei pazienti affidati alle loro cure. Ecco, io credo che Ippocrate, Galeno e Florence Nightingale abbiano idealmente fondato le basi per un “corpus” medico e infermieristico di ampio respiro e, questo 6° Corso di aggiornamento professionale, lo ha dimostrato. Senza retorica e senza nulla pretendere. Spero che le mie “osservazioni” e la mia testimonianza diretta possano essere un ideale contributo all’incoraggiamento di tutti e, nel congedarmi, esprimo un sincero grazie per la considerazione espressami.
Ernesto Bodini http://ernestobodini.blogspot.it/
ALLEGATO: PDTA 5-9 Ottobre 2015 (2)